Così la forma non agisce come un principio superiore che modelli una massa passiva, giacché si può pur sostenere che la materia imponga la propria forma alla forma. Così pure non si tratta di materia e di forma in sé, ma di materie al plurale, numerose, complesse, cangianti, aventi un aspetto e un peso, sorte dalla natura, ma non naturali.
(Henri Focillon)
Generalmente esiste in architettura una linea precisa di demarcazione tra lo spazio dilatato e aperto del paesaggio e l'ambito privato racchiuso dall'edificio. Questo progetto si fonda proprio sull'alterazione di questo limite, sulla possibilità cioè di pensare a un'architettura dal perimetro adattabile e mutevole. Nella nuova sede dell' Alperia a Merano il limite è spesso e articolato ed è costituito da una sequenza di spazi concatenati lungo un perimetro che li racchiude. La definizione di questo perimetro - costituito da una barriera per così dire reagente, una superficie cangiante e caleidoscopica capace di riflettere o schermare il paesaggio - è dettata da un approccio che vuole rifuggire alla semplificazione del concetto di limite.
Questo involucro in acciaio disegna i fronti dell'edificio unendo regola ed eccezione: nella precisa scansione modulare di una maglia in tubolari metallici accolto un mutevole gioco di dischi rotanti. L'idea di una soglia mutevole che prevale sul concetto di limite si specchia nell'impianto del progetto, la cui architettura assume la forma di un patio scavato. La regola compositiva di questo patio trova variazioni nei punti dove più forte è il legame con il contesto. L’edificio occupa un’impronta rettangolare allungata, lungo la direzione dominante definita dal lotto – realizzando così una promenade architecturale attraverso la quale il visitatore può apprezzare il rapporto tra l’argine del fiume Adige, l’edificio e le montagne in lontananza. I volumi interni, ricondotti a unità dal diaframma modulare dell’involucro che li racchiude, si ricompongono secondo il programma, e alternano vuoti e pieni assecondando le logiche di definizione dello spazio di lavoro e delle aree comuni. L’aggregato volumetrico così generato si presta a una lettura unitaria grazie alla pelle reticolare. Le superfici del guscio uniformano infatti la lettura dalla strada delle parti private, rendendo visivamente coeso il disegno dei fronti e mitigando la complessità interna. Questo involucro introduce all’interno dell’edificio fungendo da filtro percettivo e dispositivo energeticamente attivo, un diaframma che muta al variare delle condizioni ambientali. La facciata diviene cangiante e opaca in relazione ai mutamenti della luce naturale, all’alternarsi delle stagioni, al divenire dei movimenti delle persone che abitano lo spazio interno. Oltre ad adattarsi al mutare delle condizioni ambientali, essa permetterà di seguire e assecondare una futura evoluzione tecnologica. Nella facciata a sud si potranno installare celle fotovoltaiche per incrementare l’autonomia energetica dell’edificio. In futuro si potrà valutare la sostituzione di alcuni degli elementi lenticolari con mini schermi interattivi o sistemi di retroilluminazione in grado di realizzare una superficie multimediale.
Project description
New Alperia Headquarters
Location
Merano, Bolzano, Italy
Client
Alperia Spa
Project
DEMOGO studio di architettura
AMAA
Structural engineering
Sinergo Spa
Images
SF Sight
Chronology
2019 Two Stage Competition 4th prize
Budget
16.000.000 €
Così la forma non agisce come un principio superiore che modelli una massa passiva, giacché si può pur sostenere che la materia imponga la propria forma alla forma. Così pure non si tratta di materia e di forma in sé, ma di materie al plurale, numerose, complesse, cangianti, aventi un aspetto e un peso, sorte dalla natura, ma non naturali. (Henri Focillon)
Generalmente esiste in architettura una linea precisa di demarcazione tra lo spazio dilatato e aperto del paesaggio e l'ambito privato racchiuso dall'edificio. Questo progetto si fonda proprio sull'alterazione di quest limite, sulla possibilità cioè di pensare a un'architettura dal perimetro adattabile e mutevole. Nella nuova sede dell' Alperia a Merano il limite è spesso e articolato ed è costituito da una sequenza di spazi concatenati lungo un perimetro che li racchiude. La definizione di questo perimetro - costituito da una barriera per così dire reagente, una superficie cangiante e caleidoscopica capace di riflettere o schermare il paesaggio - è dettata da un approccio che vuole rifuggire alla semplificazione del concetto di limite.
Questo involucro in acciaio disegna i fronti dell'edificio unendo regola ed eccezione: nella precisa scansione modulare di una maglia in tubolari metallici accolto un mutevole gioco di dischi rotanti. L'idea di una soglia mutevole che prevale sul concetto di limite si specchia nell'impianto del progetto, la cui architettura assume la forma di un patio scavato. La regola compositiva di questo patio trova variazioni nei punti dove più forte è il legame con il contesto. L’edificio occupa un’impronta rettangolare allungata, lungo la direzione dominante definita dal lotto – realizzando così una promenade architecturale attraverso la quale il visitatore può apprezzare il rapporto tra l’argine del fiume Adige, l’edificio e le montagne in lontananza. I volumi interni, ricondotti a unità dal diaframma modulare dell’involucro che li racchiude, si ricompongono secondo il programma, e alternano vuoti e pieni assecondando le logiche di definizione dello spazio di lavoro e delle aree comuni. L’aggregato volumetrico così generato si presta a una lettura unitaria grazie alla pelle reticolare. Le superfici del guscio uniformano infatti la lettura dalla strada delle parti private, rendendo visivamente coeso il disegno dei fronti e mitigando la complessità interna. Questo involucro introduce all’interno dell’edificio fungendo da filtro percettivo e dispositivo energeticamente attivo, un diaframma che muta al variare delle condizioni ambientali. La facciata diviene cangiante e opaca in relazione ai mutamenti della luce naturale, all’alternarsi delle stagioni, al divenire dei movimenti delle persone che abitano lo spazio interno. Oltre ad adattarsi al mutare delle condizioni ambientali, essa permetterà di seguire e assecondare una futura evoluzione tecnologica. Nella facciata a sud si potranno installare celle fotovoltaiche per incrementare l’autonomia energetica dell’edificio. In futuro si potrà valutare la sostituzione di alcuni degli elementi lenticolari con mini schermi interattivi o sistemi di retroilluminazione in grado di realizzare una superficie multimediale.
Project description
New Alperia Headquarters
Location
Merano, Bolzano, Italy
Client
Alperia Spa
Project
DEMOGO studio di architettura
AMAA
Structural engineering
Sinergo Spa
Images
SF Sight
Chronology
2019 Two Stage Competition 4th prize
Budget
16.000.000 €
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